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L’attrice Chiara Bordi ci racconta perché è importante parlare di disabilità

Abbiamo intervistato Chiara Bordi, 22 anni, ambasciatrice dell’associazione da noi sostenuta Bionic People e attrice di Prisma, la nuova fortunata serie TV di Amazon Prime.

Sul piccolo schermo Chiara interpreta Carola, un’adolescente che come lei vive serenamente con la sua protesi alla gamba. Nella vita reale, è modella e attrice e diffonde il concetto di inclusività sociale raccontando la sua storia.

Con un account Instagram da oltre 60mila followers, racconta la sua “normalità” senza filtri: surf, skate, lezioni di chitarra, invasi e protesi colorate. Chiara sta studiando e presto conseguirà la laurea in Tecniche Ortopediche.

“Ho pensato sempre che se le persone vedono anche le protesi sotto un altro punto di vista, come se fossero un capo d’abbigliamento o una cosa figa, allora ci si può discostare dal concetto di disabilità come malattia” ha detto qualche mese fa in un’intervista al magazine Donna Moderna.

Nel 2018 ha partecipato al celebre concorso di bellezza nostrano Miss Italia, classificandosi terza. In quell’occasione dichiarò che “La bellezza non è avere due gambe perfette, ma un corpo che racconti qualcosa”.

Abbiamo avuto la fortuna di intervistarla ed ecco quello che le abbiamo chiesto.

  • Quanto è importante parlare di diversità al giorno d’oggi?

“Più che parlare di diversità credo sia importante rappresentare la diversità. Semplicemente perché fa parte della realtà. Continuare a non rappresentarla crea delle conseguenze nella società e nelle persone.

Se da più piccola, dopo il mio incidente, avessi visto degli attori e/o delle attrici con disabilità in un film, in una serie Tv o in un cartone animato probabilmente avrei pensato (molto prima) di poter fare anche io l’attrice. Cosa che invece non pensavo fosse possibile, o facile.”

E ancora “Se avessi visto, prima del mio incidente, una persona con disabilità in un film, in una serie Tv o in un cartone animato, probabilmente mi sarei discostata fin dall’infanzia dall’idea di disabilità come qualcosa di malato, sfortunato, distante da me, strano. Perché ciò sia possibile però, bisogna rappresentare e raccontare la disabilità nel modo giusto. Evitando cliché abilisti e stereotipi non corrispondenti alla realtà.”

  • Senti mai il “peso” della tua responsabilità sociale come attrice e membro di Bionic People?

“Sento della responsabilità, che deriva dal desiderio di non sbagliare e di far sì che il messaggio arrivi nel modo più giusto. Non lo definirei un “peso” perché sono consapevole di essere umana e di non essere perfetta.”

Chiara sottolinea spesso il suo non aspirare alla perfezione. La didascalia di uno dei suoi post recita “Non mi sono mai, né prima né dopo l’incidente, rispecchiata nei corpi perfetti che appaiono sulle pagine di mille riviste. Trovo assurdo il fatto che una “vocina” dentro la mia testa a volte mi suggerisca di DOVER essere in quel modo.”

Se vuoi saperne di più sulla sua vita e sull’incidente che gliel’ha cambiata, guarda questo breve video su YouTube.

Maria Chiara Barsanti

scritto con la supervisione del Direttore Tecnico Ortopedico, dott. Alessandro Cresce

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